Un’operazione da becera campagna elettorale sulla pelle di migliaia di piemontesi. Non si può che spiegare così l’irricevibile presa di posizione del presidente del Consiglio regionale Stefano Allasia che, nella giornata di ieri, ha espresso parere contrario sull’ammissibilità della proposta di legge di iniziativa popolare “Liberi subito” sul suicidio assistito, promossa dall’associazione Luca Coscioni. Per la norma, depositata a fine agosto, sono state raccolte circa 11.500 firme di piemontesi per una battaglia trasversale che supera gli schieramenti e gli orientamenti politici.
La stessa legge è stata considerata ammissibile in Veneto, Emilia Romagna e Abruzzo. In Piemonte, invece, ci troviamo ad avere a che fare con esponenti di Centrodestra che si ergono a fini costituzionalisti. Proprio loro che, appena qualche settimana fa, si sono fatti smantellare per vizi costituzionali, da un Governo dello stesso colore politico, la legge sull’edilizia.
La posizione di Allasia, al di là delle scuse, è evidentemente di natura politica. A maggior ragione se consideriamo il parere espresso dalla Commissione di Garanzia regionale che, per quanto ci è dato sapere, ha giudicato a maggioranza ricevibile e ammissibile la proposta di legge con l’eccezione di un solo componente.
Adesso la palla passa al Consiglio regionale, che dovrà pronunciarsi proprio sull’ammissibilità. Confidiamo in un voto di coscienza da parte dell’Aula e chiediamo ai Consiglieri di maggioranza di non tradire i tanti elettori del Centrodestra che hanno deciso di firmare e sostenere questa proposta. Sui diritti di civiltà la propaganda elettorale non è ammessa.
Ivano Martinetti, Consigliere regionale M5S Piemonte
Sarah Disabato, Capogruppo regionale M5S Piemonte
Sean Sacco, Consigliere regionale M5S Piemonte